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PREMESSA
L’Associazione Arch’è prosegue le sue
iniziative culturali ed editoriali con la pubblicazione del Quinto
Quaderno sul tema dei Concorsi di Architettura, già affrontato con il
Primo Quaderno, edito nel giugno 2001. Prefazione Sono ormai trascorsi ben otto anni da quando, tra hobby e diletto, Giorgio Nocerino, anima trainante dell’Associazione culturale “Arch’è”, ha pubblicato il suo primo quaderno dal titolo Progetti per concorsi di architettura, con una interessante prefazione di Ela Caroli. Sembrava dovesse rappresentare una pubblicazione monografica, finalizzata alla diffusione di alcuni interessanti progetti che spaziavano dal design all’arredo urbano, da architetture d’interni a sistemazioni urbanistiche, tutti frutto di concorsi cui l’autore aveva partecipato. I quaderni diverrano, tuttavia (va tenuto conto del fatto che prima di ciò Nocerino aveva già pubblicato insieme a Mario Guida un piccolo ma elegante libretto dal titolo Pietre con Anima) una costante culturale che quasi cammina di pari passo con l’associazione. Si sono, difatti, succeduti Immagini di Pietra, Palazzi Napoletani, Il Pan e il Madre spazi per l’arte moderna e contemporanea; fino ad arrivare, nel 2009, all’ultimo che riporta lo stesso titolo del primo: Progetti per concorsi di architettura. Il fine di Nocerino è duplice: da un lato, com’è giusto che sia, la pubblicazione dei progetti – che meritano grande attenzione, a prescindere dal risultato concorsuale – frutto spesso di interessanti soluzioni ed idee, rispondenti alla prescrizione di Walter Gropius dal cucchiaio alla città, quasi sempre realizzati insieme ad Isabella Guarini. Dall’altro – come si desume dall’analisi dei contenuti del primo e quinto quaderno di Arch’è – l’importanza dello strumento concorsuale; uno strumento molto antico, ma poco adottato nella nostra area, visto l’utilizzo massiccio, da parte di politici ed amministratori, della pratica dell’affidamento diretto di quelle rare opere di architettura che nel nostro paese oggi vengono realizzate ad un personaggio dello star system nazionale o internazionale, o, nel peggiore dei casi, ai membri di una ristretta élite. Tale
importanza del concorso di architettura sta proprio nel fatto di rappresentare
uno strumento di competizione e di confronto tra forze creative e progettuali –
che consente a tutti di esprimersi con l’impegno necessario per ottenere i
migliori risultati – e, inoltre, di rendere partecipe l’opinione pubblica di ciò
che avviene nell’ambito delle trasformazioni urbane ed architettoniche,
attraverso un attivo dibattito che eviti la realizzazione dell’opera “calata
dall’alto” e riduca il sempre crescente divario tra architettura e società. Alessandro Castagnaro |
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